progetto
In un paesino sopra a Nizza, Saint -Martin-du-Var, l’Amministrazione Comunale ha deciso di riqualificare la Chiesa Saint Roch con l’ambizioso progetto di ricostruire ex novo le decorazioni architettoniche in facciata. Da un stile non ben definito in quanto priva di decorazioni, la facciata della chiesa passa ad uno stile neoclassico composito grazie ad un progetto che prevede la ricostruzione ex-novo di stucchi architettonici sul posto, come in passato, utilizzando materiali naturali, non premiscelati, non cementizi e le procedure artigianali antiche rinascimentali.
Inizio
Nelle foto sotto si vede lo stato originario, facciata con pietre a vista, col particolare del cornicione cementizio. Di seguito qualche schizzo del progetto e l’inizio del lavoro in laboratorio dove costruiamo le seste necessarie per la realizzazione dei grossi basamenti delle lesene. Tenendo conto delle altezze e delle sporgenze riportiamo le misure in scala 1:1 su appositi compensati necessari per determinare gli ingombri e gli spazi. Poi riportiamo le sezioni dei profili delle cornici su appositi lamierini che, fatte poi scorrere su apposite guide, daranno forma alle cornici.
L’edilizia antica prevede che la ricostruzione ex-novo di stucchi architettonici debba essere realizzata direttamente sul posto modellando l’impasto rigorosamente a base calce direttamente sul posto con una pelle di finitura a marmorino realizzata ad affresco.
Procedimento
Iniziamo dai basamenti: sistemiamo le sagome e, dove serve, realizziamo anche una struttura metallica per sostenere il peso della modanatura. Riempiamo i volumi delimitati dalle sagome con mattoni di terracotta artigianali, fatti a mano, come un tempo. Ormai difficili da reperire, sono realizzati in terra argillosa particolarmente grassa e cotti con forni a temperature inferiori ai 900 gradi. Inoltre hanno per natura una forte assorbimento idrico che consentono quindi una perfetta adesione degli strati di malta fino a formare un unico corpo (i mattoni moderni invece, forati e cotti a temperature maggiori non consenteno il giusto assorbimento con le malte in calce).
Mattoni, intonaco a calce e finitura a marmorino
Dopodichè rivestiamo i mattoni con intonaco a base calce e inerti naturali. Noi impastiamo sempre le malte direttamente in cantiere dosando separatamente i vari elementi con le proporzioni adeguate alle lavorazioni che stiamo facendo. Non tutti i muri infatti sono uguali e non tutti gli interventi hanno lo stesso obiettivo. Lavorare con la calce è un procedimento laborioso, complicato e lungo ma con tutti i vantaggi che possiamo vedere nelle grandi opere arrivate fino a noi: durata e bellezza estetica nel tempo, resistenza, traspiratezza e assenza di umidità, salubrità. Per la finitura, l’ultimo strato di malta deve essere realizzata utilizzando una calce particolarmente ricca di idrossido di carbonio e che abbia un invecchiamento di circa 3 anni, cioè il “grassello di calce”, che viene mescolato con polvere di marmo molto fine ottenendo così un impasto detto “marmorino” che applicato “fresco su fresco” (cioè ad affresco). In Francia non si trovano facilmente mattoni artigianali e grassello di calce e quindi abbiamo dovuto anche portarci il materiale dall’Italia.
Dal punto di vista cromatico, è stata volutamente utilizzata la polvere di marmo di color “giallo oro” che ha per natura un aspetto ocra molto chiaro. Questo ha consentito, una volta steso il marmorino, di ottenere una cromia già definitiva senza dover necessariamente intervenire successivamente con un colore applicato a pennello.
Gli elementi architettonici realizzati sono: basamenti angolari, lesene angolari, capitelli compositi e trabeazioni. Tutti rigorosamente modellati a mano sul posto.
Continuiamo con il rifacimento del cornicione con mensole seguendo lo stesso procedimento.
Orologio, timpani di finestre e portali d’ingresso. Tutte le modanature sono realizzate a mano sul posto.
La finitura in arenino (grassello di calce e sabbia fine) applicata sulla superficie liscia del prospetto è realizzata ad affresco. Nelle stesse giornate infatti, stendiamo l’arenino e contemporaneamente la coloritura utilizzando il pigmento blu cobalto disciolto in acqua e steso ad affresco.
Il risultato finale, particolari e veduta d’insieme a confronto.
luglio 2023
Intonaci, Malta tradizionale, Marmorino, Materiali naturali, Modellato, Stucchi, Tecnica tradizionale