Materiali naturali, Quali?
Nel nostro lavoro amiamo usare ingredienti come la passione, l’esperienza, sia la nostra che di altri validi restauratori storici, e materie prime naturali come la calce, grassello di calce, gesso, cocciopesto (leganti), sabbia e polvere di marmo (inerti). Forse non tutti sanno che questi materiali sono gli stessi utilizzati per costruire i nostri monumenti, palazzi e case fin dall’epoca romana perchè gli intonaci impastati con essi sono traspiranti, idrorepellenti, naturalmente resistenti.
Un’architetto del 1400, Francesco di Giorgio Martini scriveva: La calce di spongiosa pietra e di tiburtino [travertino] negro o bastardo allo arricciare et allo intonacare è assai più utile delle altre. La calce delle rotonde pietre delli fiumi, chiamate ciottoli, è grassa, porosa et assai utile, et allo umido et al fuoco parimente resiste. […].
materiali moderni invece?
Con la rivoluzione industriale sono stati introdotti nuovi materiali moderni (cemento e suoi derivati) che consentono di ridurre i costi di manodopera. Infatti, sono più semplici e veloci da usare ma fanno aumentare i costi di manutenzione perchè hanno perso le caratteristiche tipiche dei prodotti tradizionali cioè traspirabilità, idrorepellenza e resistenza. Ma queste sono le caratteristiche che hanno conservato gli edifici storici e monumenti fino ai giorni nostri! In questo caso il progresso, invece di svilupparsi insieme all’esperienza del passato e creare materiali altrettanto validi e duraturi, ha accantonato e dimenticato completamente tutto il sapere artigianale del passato nel campo edile. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: muffe, sfogliamento di colore, sgretolamento di intonaci dopo pochi anni.
Perchè usare ancora materiali tradizionali?
Semplicemente perchè i materiali naturali sono usati da millenni e la loro RESISTENZA e DURATA è testimoniata dai tanti esempi di Chiese e Palazzi storici arrivati fino ai tempi nostri in ottimo stato.
Infatti la maggior parte di edifici storici hanno intonaci a base calce, che protegge da acqua ed umidità, ed è rivestita di marmorino che aggiunge resistenza grazie alla carbonatazione. Questa è reazione chimica che avviene nel momento in cui la calce mischiata agli inerti si trasforma da idrossido di calcio a carbonato di calcio generando cioè una superficie con la stessa composizione chimica del marmo.
Pregi dei materiali naturali
I materiali naturali sono TRASPIRANTI e IDROREPELLENTI, ottimi sia per esterni che interni. Assorbono l’acqua solo nel primo strato di finitura, che si chiama non a caso ‘pelle di finitura’. Immediatamente dopo la fanno evaporare senza farla penetrare dentro gli interni. Allo stesso tempo l’umidità che si crea negli interni evapora attraverso lo stesso intonaco. E’ proprio quello che fa la nostra pelle che si bagna ma non fa passare l’acqua. Sono ottimi per risolvere problemi di umidità di risalita o l’esfoliazione degli intonaci. Fanno risparmiare nel tempo perchè i manufatti con questi materiali avranno bisogno di meno manutenzione. Sono NATURALI e ECOLOGICI quindi utilizzabili sempre, dovunque, senza nessuna controindicazione visto che sono privi di qualsiasi additivi chimico e non rilasciano sostanze nocive.
Perchè allora non si usano più?
Se esiste uno svantaggio, e se si può chiamare tale, allora dobbiamo parlare di ESPERIENZA. Per usare questi materiali, distinguendone l’uso e sapendoli dosare per ottenere le migliori consistenze, bisogna avere mani abili ed esperte. Bisogna aver fatto tesoro di tutta l’esperienza di chi ci ha preceduto e metterla in pratica. Occorre conoscere le tecniche tradizionali e avere fiducia in tutti gli artigiani che sono venuti prima di noi. Infine, bisogna non avere troppa fretta, esattamente come fa un sarto che sceglie la stoffa con cura, prende le misure e cuce un capo alla volta con capacità e attenzione. Il materiale più difficile da trovare ed usare: il TEMPO.
Calci grasse comuni, calci forti, calci idraulicizzate con cocciopesto, pozzolana, marogna, ecc. sono tutte materie che evidenziano le loro virtù in processi naturali che abbisognano di tempi, che alla nostra osservazione di uomini moderni, appaiono lunghissimi. Come potrebbero le nostre menti moderne e frettolose accettare che sia “il tempo” il più importante degli ingredienti delle nostre ricette? Solo un secolo fa, l’Architetto Giacomo Boni, nel suo “Venezia Imbellettata,1885”, già presagiva gli infausti e perniciosi effetti che la “bigia innovazione” avrebbe portato nella sua bella città. I primi biechi tentativi di simulare i vecchi intonaci di tegoli pesti, con un intruglio di Portland e ossido di ferro, che all’illuso artigiano avrebbe dovuto far sparagnare tempo e denaro, devono aver lasciato inorridito il sensibile architetto, sino ad indurlo ad affermare che “quel marciume steso a cazzuola, di color fragola guasta o papavero sbiadito”, non avrebbe mai potuto competere in bellezza e solidità con l’intonaco di calce e tegole peste, dal bel color rosso gotico veneziano: liscio, ma non lucido, che acquista col tempo sfumature brune bellissime. Eppoi, a coloro che antepongono i nuovi cementi per la loro forza, v’è anche da dire che quest’intonaci antichi sono così tenaci, che per scrostarli, a colpi di picca, occorre più tempo di quanto non ne impieghino quelli moderni a cader da soli. dai Quaderni Quarneti
CRE ARTE offre tutta la sua esperienza in questo campo, fatta di studio, ricerche e applicazioni sul campo sin dal 1986. Abbiamo studiato e sperimentato le tecniche tradizionali fino a farle diventare prassi quotidiana. Non utilizziamo materiali premiscelati ma conosciamo le materie prime e prepariamo da noi le miscele più appropriate per il supporto da restaurare o da costruire. Non utilizziamo calchi ma ricostruiamo cornici e stucchi direttamente sul posto con appositi attrezzi manuali come da tradizione. Non utilizziamo additivi o colori sintetici ma pigmenti colorati nell’impasto in modo che materia e colore diventino una cosa sola.